CANZONI
Le Canzoni di Aniello Califano pubblicate dal quotidiano Don Marzio
Le Canzoni di Aniello Califano pubblicate dal quotidiano Don Marzio
Aniello Califano, già nei primi anni della sua affermazione, è ben considerato dal quotidiano Don Marzio, storico periodico inaugurato nel 1891 da Peppino Turco, il noto giornalista e autore della celeberrima Funiculì funiculà. Il giornale spesso considera Califano come uno dei poeti di punta dell’epoca d’oro della canzone napoletana, tanto ché in molte occasioni sono pubblicate le sue canzoni.
Don Marzio di giovedì 8 settembre 1892
Nel 1892, per la prima volta, una canzone di Aniello Califano viene pubblicata nel periodo settembrino su di un quotidiano, prerogativa dei poeti più quotati. Il quotidiano Don Marzio di giovedì 8 settembre 1892, in occasione dell’articolo sulla Festa di Piedigrotta, pubblica la canzone di Califano e del maestro A. Giannini Penzanno a essa (Canzone amirosa) che viene poi cantata al Caffè Starace, in Galleria Umberto, con l’orchestra diretta da Salvatore Starace.
La canzone racconta di un innamorato che soffre per la sua Nannina che, ancor giovane, ha lasciato la vita.
Nonostante il tema triste, la canzone approda anche in teatro, precisamente al Fiorentini, eseguita dall’ètoile Pina Penotti che la bissa tutte le sere, decretandone il successo.
Don Marzio di mercoledì 7 settembre 1898
Sul Don Marzio di mercoledì 7 settembre 1898, in occasione della Festa di Piedigrotta, per la prima volta viene pubblicata una canzone di Aniello Califano, nonostante in altri numeri precedenti è spesso recensito con articoli di grande apprezzamento. Nell’occasione, viene pubblicata la canzone Purichì, purichiè, purichià!.. su musica di Salvatore Gambardella. Il brano viene presentato, per la prima volta, al teatro Nuovo, in occasione della Rivista di Canzoni ‘98, durante la quale sono presentate le nuove canzoni di Piedigrotta. Lo spettacolo va in scena giovedì 22 settembre 1898 ed è organizzato da Vincenzo Valente, coadiuvato da Aniello Califano e Salvatore Gambardella. È il Pulcinella Giuseppe De Martino, erede del grande Antonio Petito, ad eseguire la canzone a ritmo di tarantella che racconta della bella Rosina che all’amore preferisce i soldi, andando in sposa ad un uomo ricco ma dall’aspetto deforme. Purichì, purichiè, purichià!.. diventa il cavallo del noto Pulcinella che lo canta anche negli anni successivi. Sulla stessa musica del brano di Salvatore Gambardella, nel 1899, viene scritta una nuova canzone da Aniello Califano, ‘A canzona d’‘e ‘mbrugliune che, però, non ripete il successo dell’originale.
Don Marzio di giovedì 7 settembre 1899
Sul Don Marzio di giovedì 7 settembre 1899, in occasione della Festa di Piedigrotta, per la prima volta viene pubblicata in prima pagina una canzone di Aniello Califano: Stornelli napolitani su musica di Salvatore Gambardella. La canzone viene presentata al teatro Nuovo nella serata d’onore dedicata ad Aniello Califano, alla quale partecipano cantanti popolari, tra cui Rita Margot, Eugenio Sapio, Ciccillo Mazzolla e Diego Gianni. È quest’ultimo, accompagnato da 20 mandolinisti e un coro di voci bianche a cantare Stornelli napolitani.